PNRR, i tre pilastri di una nuova piattaforma culturale: una proposta operativa

19 Gennaio 2022
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Giuliano Pozza - Chief Information Officer at Università Cattolica del Sacro Cuore

Andrea Tironi - Project Manager — Digital Transformation

Per risolvere i problemi della PA e delle aziende italiane col PNRR non serve un supereroe, ma un programma di cambiamento che abbia come punti focali sia il governo agile dell’innovazione digitale sia l’empowerment delle persone. Ecco come realizzarlo

Che il PNRR sia l’occasione del secolo (come lo è stato il piano Marshall nel XX secolo) è un dato di fatto. E che le sue missioni (rivoluzione digitale, rivoluzione verde, infrastruttura e mobilità, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, salute) siano sfide fondamentali, è inoppugnabile.

Il tutto va però inquadrato in un lungo periodo caratterizzato, per l’Italia, da poche riforme strutturali, continui cambiamenti governativi, pochi investimenti in ricerca e sviluppo e scarsa digitalizzazione e semplificazione burocratica.

Quindi il PNRR è l’occasione per fare quelle riforme di base che l’Europa chiede e che Draghi auspicava ai tempi in cui era il banchiere centrale in BCE (dal lontano “Whatever it takes” del 2012).

 

Riforme, il cambiamento culturale che serve al Paese

Dovremo quindi tutti lavorare non per “presenza” (prendendo spunto dal dibattito sullo smart working in corso) ma per “obiettivi”, dovremo lavorare per valore generato e non per function point (citando Diego Piacentini), dovremo lavorare per outcome e non per output.

L’Italia non è molto abituata a lavorare così. Siamo molto bravi come Paese nelle fasi di annuncio e storytelling, meno nelle fasi di esecuzione e generazione del valore.

Si tratta quindi di un cambiamento culturale molto importante e procrastinato da tempo. Come tutti i cambiamenti culturali, per attuarsi, ha bisogno di fasi di accettazione, comprensione, digestione, messa a terra e diffusione.

Forse tutto il tempo necessario a questo cambiamento non l’abbiamo, dato che il PNRR richiede continui “obiettivi raggiunti” e ogni passaggio è vincolo per l’erogazione dei fondi e per accedere al passaggio successivo.

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