Notizia

24 Settembre 2019

Anche noi vogliamo IO: la sfida di portare a bordo un piccolo Comune

Ecco cosa abbiamo imparato portando la sperimentazione di IO a Ripalta Cremasca che può essere di ispirazione e aiuto per tutti i Comuni d’Italia

Il nostro interesse per IO nasce dalla visione condivisa in un post dell’ex Commissario Straordinario Diego Piacentini, che con chiarezza aveva indicato come sarebbe dovuta essere la Pubblica Amministrazione italiana dopo alcuni anni di cambiamento verso la digitalizzazione.

Letto quel post — che ci ha colpito come professionisti e colpito come cittadini che da anni si chiedevano perché ancora non esistesse un canale con cui la Pubblica Amministrazione potesse comunicare con i cittadini evitando loro la rinconcorsa di scadenze e pagamenti, — abbiamo deciso di renderci subito disponibili a partecipare alla sperimentazione dell’app destinata a ribaltare il modello di erogazione dei servizi pubblici.

Tramite una semplice email, siamo entrati in contatto con Matteo De Santi, Responsabile del progetto IO all’interno del Team per la Trasformazione Digitale e chiesto di aderire alla fase sperimentale dell’app come ConsorzioIT, in qualità di partner tecnologico del Comune di Ripalta Cremasca. Ne è scaturito uno scambio di email sui requisiti e le informazioni utili all’onboarding dell’ente su IO, così da poter dare finalmente il nostro contributo al progetto.

Riteniamo questo progetto “disruptive” sotto tanti aspetti: per come è pensato (open-source, collaborazione con gli utenti nella fase di sviluppo), per le opportunità di collaborazione che nascono in fase di sviluppo (ad esempio, nel dialogo con le software house coinvolte per l’erogazione dei servizi locali) e per l’integrazione completa alle piattaforme abilitanti (SPID e pagoPA in primis).

Da dove siamo partiti

Sono due i temi che abbiamo cercato di risolvere inizialmente, in qualità di partner tecnologico di molti enti pubblici sul territorio cremasco: prima di tutto, abbiamo cercato di capire quanto fosse complesso salire a bordo di IO a livello tecnologico; in un secondo momento, abbiamo individuato un set di servizi del Comune di Ripalta Cremasca da integrare in IO.

Dal punto di vista tecnologico, il processo di onboarding è piuttosto semplice. Si tratta di ottenere un account di accesso al back-office di IO come ente per profilare i singoli servizi. Una volta profilato il servizio, si ottiene una chiave di accesso (API key) a IO per lo specifico servizio che viene consegnata alla software house o, più in generale, ai referenti dell’ente responsabili degli aspetti tecnici. Sono questi ultimi a utilizzare le API key per l’invio dei messaggi, dopo avere approfondito come interfacciarsi a IO (il cui codice è open-source) leggendo la relativa documentazione online.. La parte di competenza dell’ente, quindi, è molto semplice e nel caso di Ripalta Cremasca è stata da noi realizzata.

Contemporaneamente abbiamo cercato di individuare dei servizi che fosse possibile attivare su IO e che fossero interessanti per la cittadinanza: abbiamo individuato alcuni servizi associati ai pagamenti digitali in modo da permettere al cittadino non solo di ricevere un’informativa ma anche di effettuare un’operazione di pagamento utilizzando pagoPA direttamente dall’app.

Concentrandoci su una serie di servizi che fossero immediatamente fruibili nei periodi successivi al lancio della sperimentazione (avviata a inizio luglio), , così da permettere ai cittadini di utilizzare subito l’app, la scelta è ricaduta su:

- Tari (tassa rifiuti), in uscita nelle settimane successive
Minigrest (centro estivo per l’infanzia), in attivazione nel mese successivo
Mensa Scolastica, in attivazione dopo due mesi
CIE, sempre attivo

Tutti i servizi sono interessati da pagamenti; questo ci ha permesso di rendere subito il cittadino parte attiva nel processo di evoluzione del progetto IO sin dalla fase di onboarding di un ente.

Come abbiamo gestito l’integrazione tecnologica a IO

ll tempo a nostra disposizione per effettuare l’integrazione era di circa un mese. Avevamo tre strade possibili da perseguire:

  • sviluppare il codice in casa
  • coinvolgere tutte le software house coinvolte nella gestione dei singoli servizi indicati
  • essendoci pagamenti in ogni servizio, coinvolgere la software house del partner tecnologico in modo che per ogni pratica pagoPA creata venisse mandato un messaggio verso IO al codice fiscale corrispondente

La prima opzione ci avrebbe dato maggiore flessibilità, ma richiedeva un effort interno all’azienda.

La seconda opzione ci avrebbe potuto fornire un grande contenuto informativo: ogni software house responsabile di un servizio ha accesso a tutte le informazioni associate; significa, ad esempio, che avremmo potuto avvisare i cittadini con un mese di anticipo dell’imminente scadenza della propria carta di identità, attraverso un automatismo che controllasse il dato quotidianamente nei sistemi comunali. Tuttavia, avremmo dovuto coinvolgere più interlocutori in un breve tempo, col rischio di avere anche costi di sviluppo.

La terza opzione ci avrebbe permesso di coinvolgere un unico interlocutore, con il risultato di poter gestire un contenuto informativo ridotto — cioè solo relativo ai pagamenti — , ma il cui accesso sarebbe stato più veloce.

Abbiamo optato per utilizzare la terza strada, rivolgendoci a una software house come PMPAY che ha saputo cogliere l’opportunità e coadiuvarci nello sviluppo a costo zero, vedendolo come un investimento importante e un’integrazione valida anche per migliorare il suo prodotto. Abbiamo anche utilizzato la strada (prima) dello sviluppo interno per alcune parti informative (ad esempio il dettaglio degli immobili della Tari, partendo da un tracciato in csv gentilmente rilasciato dalla software house del verticale, APK) e per la TARI stessa in modo da poter gestire la logica della singola rata e della rata multipla.

Effettuati tutti i test del caso, mediante delle utenze-cittadino create come normali cittadini e utilizzate come ambiente di test, abbiamo pensato a come coinvolgere al meglio la cittadinanza.

Come abbiamo coinvolto e supportato i cittadini, passo dopo passo

In una grande città, pubblicare un annuncio chiedendo a una persona di aiutare la Pubblica Amministrazione a ottimizzare un nuovo canale digitale al servizio di tutti i cittadini prima di lanciarlo pubblicamente è sicuramente un’ottima strategia, che permette di ottenere l’attenzione e la disponibilità di centinaia di interessati. , In un piccolo Comune come Ripalta Cremasca, al contrario, questa strategia rischia di coinvolgere pochissime persone.

Avere a che fare con una realtà di poche migliaia di abitanti, ci ha permesso di seguire un approccio in due passaggi:

  • individuare rapidamente un gruppo di persone che potessero essere interessate al progetto
  • attivare diversi canali di comunicazione per informarle dell’opportunità di testare l’app IO

In un primo momento, abbiamo attivato una sorta di “porta a porta” digitale (ad esempio tramite un messaggio su Whatsapp) o una telefonata, quando si trattava di famigliari, amici, conoscenti.

In seguito, abbiamo realizzato una serata di presentazione ufficiale di IO aperta a tutti i cittadini, nella bellissima cornice di Villa San Michele a Ripalta Cremasca; un evento fortemente voluto dallo stesso Sindaco , sempre illuminato nel perseguire la trasformazione digitale a livello locale, e con presenti i vertici di Consorzio.IT, a dimostrazione dell’impegno che la nostra azienda mette nel seguire i suoi Comuni in questo periodo di grande cambiamento e trasformazione

Lo scopo della serata è stato quello di spiegare nel dettaglio cosa è IO, come funziona e cosa avrebbero potuto fare i cittadini che si fossero candidati come beta tester. In primis, gestire di lì a breve il pagamento della TARI anche su IO, in un clic. Ma non solo: l’evento è stata l’occasione per chiarire anche le modalità e finalità della sperimentazione, spiegando ai presenti l’importanza del loro contributo al progetto nel segnalare gli aspetti dell’app più apprezzati o eventuali difficoltà durante la sua fruizione. In particolare, abbiamo voluto dare supporto ai cittadini in tutti i passaggi necessari per partecipare alla fase di test: dalla compilazione del form per partecipare alla closed beta, alla necessità di avere SPID (mostrando i vantaggi di avere un’identità digitale e come fare per ottenerla) , fino al download dell’applicazione.

Per semplificare il tutto al massimo, abbiamo anche realizzato una piccola brochure (un A4 fronte/retro) da lasciare ai partecipanti con alcune indicazioni operative per “essere più digitali” e, per i cittadini interessati a partecipare alla closed beta, abbiamo predisposto delle postazioni con tablet per potersi registrare con il supporto di tecnici che li hanno guidati nella compilazione del form di iscrizione online.

Questa è una delle prime volte, anche a livello nazionale, in cui la cittadinanza viene coinvolta per contribuire a migliorare un progetto promosso dalla Pubblica Amministrazione sin dalla sua fase di sviluppo. L’interesse e l’entusiasmo mostrati dai partecipanti all’evento a Ripalta Cremasca ci hanno confermato la bontà della scelta di salire a bordo di IO dall’inizio.

Per accompagnare i cittadini nel test, oltre al canale diretto con il Team Digitale disponibile sull’app con le funzioni di Chat e Coccinella (Instabug), abbiamo aggiunto una chat dedicata sul sito istituzionale del Comune, in modo che ogni persona coinvolta potesse avere uno strumento aggiuntivo per chiedere anche ai referenti del Comune qualsiasi informazione legata alla sperimentazione di IO.

Considerato il campione di tester di Ripalta Cremasca — composto principalmente da persone senza particolari competenze tecnologiche — le prime difficoltà segnalate dagli utenti hanno riguardato l’ottenimento dell’account SPID.

La maggior parte dei cittadini ha scelto l’Identity Provider di Poste, poichè consente di effettuare la registrazione direttamente allo sportello. Il nostro supporto è stato importante nelle fasi successive, per aiutare alcuni cittadini già al momento dell’attivazione di SPID tramite il codice da inserire nell’app di Poste.

Superate queste prime complessità nella creazione dell’identità digitale, ciascun cittadino ha ricevuto il messaggio di Benvenuto nell’app IO della Presidenza del Consiglio e del Comune con la possibilità di consultare i servizi attivi erogati dal proprio ente locale e dagli enti nazionali (nel caso specifico, ACI).

È cresciuta quindi l’attesa per la ricezione della TARI, che sarebbe stato il primo servizio oggetto della sperimentazione e che è stata inviata il 10 luglio. Grazie all’app IO, i cittadini hanno pagato per la prima volta la tassa rifiuti con un semplice click direttamente dal proprio smartphone, entusiasti di aver saldato un tributo in modo semplice e comodo.

Grazie al passaparola generato da alcuni tester molto entusiasti dei vantaggi offerti dall’app, nel corso delle settimane altri cittadini hanno deciso di aderire alla sperimentazione.

Nel mese di agosto è arrivata anche la possibilità di effettuare il pagamento del MiniGrest (ovvero il Campus Estivo per i bambini della scuola d’infanzia) direttamente dall’app. Ora, con ’apertura delle scuole nel mese corrente, il cittadino avrà anche la possibilità di pagare la mensa scolastica direttamente da IO.

 

24 Settembre 2019
27 Agosto 2019

Alternanza Scuola Lavoro 2019

Come ogni anno, da ormai 4 anni a questa parte, ConsorzioIT mette a disposizione il suo supporto ospitando studenti per l’alternanza scuola lavoro.

Nel 2019, per ora, sono stati ospitati 5 ragazzi della classe 4 dell’ITIS di Crema, che hanno potuto misurarsi con il “lavorare in azienda”, dover rispettare tempi, ruoli e scadenze e poter provare alcune attività tipiche del mondo ICT.

E’ possibile consultare il profilo di Consorzio.IT presso il registro Nazionale per l’alternanza Scuola Lavoroanche questo è “fare” per il territorio.

27 Agosto 2019
30 Luglio 2019

Accordo Quadro con Corte dei Conti e Team Digitale

 

Grazie a questo accordo Consorzio.IT entrerà a far parte del comitato di gestione, che avrà il compito di governare le attività programmatiche, operative e di comunicazione, nelle quali si estrinsecherà operativamente la collaborazione e cooperazione oggetto del presente Accordo.

 www.consorzioit.net

Crema, 30 Luglio 2019 - Nella Mission di Consorzio.IT, i sindaci hanno indicato la necessità di instaurare delle relazioni di collaborazione e sinergia con enti sovraterritoriali, provinciali, regionali, nazionali e accademici, creando una rete a tutti i livelli che agevoli l’evoluzione della PA, allo scopo di valorizzare le attività svolte sul territorio e promuovendone le buone pratiche e cercando di acquisirne di nuove. 

In data 26 luglio, alle ore 12:30, si è svolta la riunione del Comitato di gestione tra il Team per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri e  la Corte dei conti e sono state approvate le adesioni del Comune di Cremona, dell'Ente Consorzio Informatica e Territorio Spa, dell’Università degli Studi di Roma "Tor Vergata”, del Prefetto di Alessandria e degli Enti da lui rappresentati.

Gli obiettivi dell’Accordo consistono nel condividere le best practice attuate e le esperienze maturate per favorire l'aggiornamento dei sistemi informativi delle amministrazioni aderenti, privilegiando i paradigmi "cloud first" e "mobile first". Con questa collaborazione si predilige la condivisione dei dati da parte delle amministrazioni per consentire lo scambio e l'elaborazione dei dati, sia all'interno di un'organizzazione sia esternamente (open data), in modo agevole, affidabile, in piena sicurezza e rispettando la normativa sulla privacy.

<<Siamo orgogliosi di sedere al tavolo dei principali protagonisti che contribuiscono all’attuazione dell’Agenda Digitale>> ha commentato Alessandra Vaiani, Presidente di Consorzio.IT, indicando fra le aree oggetto della collaborazione quelle in cui Consorzio.IT si vuole focalizzare maggiormente, quali nello specifico: Infrastrutture digitali, Piattaforme Abilitanti, Pagamenti digitali (pagoPA), Anagrafe Nazionale Popolazione Residente (ANPR), Progetto IO - Cittadinanza digitale, Data & Analytics Framework (DAF), CyberSecurity, Opendata.

L'amministratore Delegato Franco Miceli ha aggiunto. <<E’ motivo di orgoglio che il Direttore Dott. Massimo Zanzi sia stato nominato quale membro aggiuntivo del comitato di gestione insieme al Dott. Simone Piunno (Team per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri) e il Dott. Michele Melchionda per la Corte dei conti>>

30 Luglio 2019
26 Luglio 2019

SCRP - Via libera dei soci alla dismissione del ramo idrico e alla vendita di BIOFOR

Questa sera si è riunita l’assemblea dei soci di SCRP per deliberare  l’atto di indirizzo relativo alla dismissione del ramo idrico e la vendita delle quote di  Biofor Energia con il relativo ramo di gestione. L’assemblea si è espressa all’unanimità dei presenti per la dismissione del ramo idrico e con l’unica astensione da parte del Comune di Trigolo relativamente alla vendita di Biofor. La conclusione di queste operazioni consente di aprire la fase finale del progetto di fusione inversa che vedrà la fusione per incorporazione di SCRP S.p.A. in Consorzio.IT S.p.A.

26 Luglio 2019
18 Luglio 2019

pos@PA a Cremosano

Anche nel Comune di Cremosano abbiamo attivato la possibilità per i cittadini di effettuare pagamenti attraverso il pos@PA. Grazie alla collaborazione con Nexi abbiamo installato un pos che permette di effettuare pagamenti verso la piattaforma pubblica dei pagamenti #pagoPA

18 Luglio 2019
18 Luglio 2019

Il Progetto Varchi in Bocconi

Il 12 Luglio SDA Bocconi abbiamo presentato il #PROGETTOVARCHI alle principali società in-house nazionali, all’interno di una giornata di approfondimento organizzata da Assinter Italia relativo al «Data-driven Administration» Big Data a supporto delle politiche ambientali e dello sviluppo delle Smart City.

18 Luglio 2019
4 Luglio 2019

IO: Completiamo insieme il sistema operativo del paese

Oggi a Roma si è tenuto un’importante convegno nazionale organizzato dal Team per la Trasformazione Digitale - Presidenza del Consiglio dei Ministri dal titolo “Completiamo insieme il sistema operativo del paese”. Il team ha invitato i partner tecnologici della Pubblica Amministrazione per condividere visione, strumenti e obiettivi del processo di trasformazione digitale.
Noi c’eravamo e dopo lo speech di Paolo de Rosa siamo intervenuti insieme ad Allegra Bandinelli di ThoughtWorks nella sezione dedicata alle infrastrutture digitali, portando la nostra esperienza e chiedendo alla platea di fornitori di supportare gli enti nella migrazione al cloud sia nell’utilizzo del Cloud Enablement Kit che attraverso l’adeguamento delle proprie applicazioni, rendendole compatibili con il cloud. Infine abbiamo invitato le software house ad aprire i propri software attraverso le API, sviluppando integrazioni secondo il modello di interoperabilità.

4 Luglio 2019
21 Giugno 2019

PagoPA può prendere il volo grazie alle integrazioni e alle riconciliazioni, ma solo se gli stakeholder lo permettono

PagoPA è un sistema di pagamenti elettronici realizzato per rendere più semplice, sicuro e trasparente qualsiasi pagamento verso la Pubblica Amministrazione, e sta nettamente migliorando l’adozione da parte delle PA, grazie allo sforzo di Agid, del Team per la Trasformazione Digitale e al suo Responsabile dei pagamenti digitali, Giuseppe Virgone.

Era un progetto che soli 3 anni fa veniva considerato ormai parte del “cimitero dei progetti” della PA e ad oggi ha raccolto 41 milioni di transazioni, con un tasso di crescita annuale del 700%.

I feedback dei cittadini sono positivi come fruibilità (tranne per il discorso commissioni che però nel tempo, sull’online, si stanno schiacciando verso lo zero e che pagoPa rende trasparenti mentre prima erano “occulte”) e così degli esercenti (punti Sisal, Lottomatica, etc) che lo vedono sempre più come un’opportunità, sia di business diretto che collaterale (mentre una persona va a pagare magari compra un pacchetto di caramelle, compra dei prodotti del bar o del tabaccaio, etc).

Si tratta quindi di una piattaforma abilitante in fortissima crescita e con riscontri positivi, ma che può addirittura mettere le ali se solo si superassero due scogli, sicuramente importanti ed alti, ma non necessariamente complessi.

Riporto la mia esperienza, di Referente dei pagamenti del Partner Tecnologico ConsorzioIT, società in house di 50 comuni medio piccoli del cremasco e contemporaneamente Partner Tecnologico per gli stessi, in merito a questi due scogli.

Il primo scoglio è la riconciliazione. Per i non avvezzi al mondo pagoPA questa è diversa dalla rendicontazione.

La rendicontazione è il flusso informatico mandato dal Prestatore di servizi di pagamento (PSP) quando riceve il denaro dal cittadino per il pagamento effettuato attraverso pagoPA. Questo flusso dovrebbe essere mandato in 24 ore. Non è sempre così, ma abbiamo evidenza nel tempo che questa soglia si avvicina sempre di più e i casi di ritardi si stanno riducendo a pochi PSP o a casi isolati. Si parla quindi di flussi informatici di conferma.

La riconciliazione è la verifica per cui la tesoreria (ovvero la banca di appoggio dell’ente per gli incassi) abbia ricevuto il denaro dal PSP, mediante ricevuta del provvisorio da parte dell’ente. Si parla quindi di flussi finanziari, ed è questo che interessa alle ragionerie dei Comuni, che lavorano come se fosse casa loro e quindi “vogliono vedere il cammello-soldi” prima di considerarlo proprio.

Attualmente la maggior parte dei Comuni risolve la riconciliazione in due modi:

  • facendo un conto per servizio, in modo da poter fare la verifica economica così detta “a chili”. Ovvero se nel gestionale del backoffice ho 150 mila euro di tari, basta controllare che sul conto della Tari ci sia il corrispondente ed il gioco è fatto;
  • facendo una verifica a “grammi”, ovvero usando un unico conto su cui arrivano diversi servizi, verificando ogni provvisorio uno a uno.

Alcuni dicono che sia un problema di trust/fiducia, ovvero che le ragionerie dovrebbero fidarsi della rendicontazione e che i soldi arrivano sicuramente. Questo è vero, ma è un tema culturale per il quale verrà richiesto tempo perchè sia assorbito, e la fiducia si farà mano a mano che l’uso di pagoPA toglierà lavoro alle ragionerie rendendo tutto più automatico.

Entrambi i metodi di cui parlavamo prima (a chili e a grammi) non sono scalabili: il primo in numeri di conto (se ho 20 servizi fare 20 conti diventa articolato da gestire), il secondo perchè all’aumentare della transazioni (poniamo di averne qualche decina di migliaia), diventa impossibile in termini di tempo la riconciliazione manuale.

Qui entra in gioco l’informatica, che permette le integrazioni. L’idea è stata quella di importare l’OPI (il giornale di cassa) preso dalla tesoreria dell’ente direttamente nel software del partner tecnologico, permettendo quindi direttamente al partner tecnologico di gestire la riconciliazione. Questo permette di riconciliare i pagamenti a un livello che è uniforme (software del partner tecnologico), indipendentemente da quanti software gestionali dell’ente (multe, anagrafe, ragioneria, altro) sono integrati al software del partner tecnologico. In questo caso modo, ogni gestionale può pescare l’informazione completa direttamente dal partner tecnologico stesso. In caso contrario, bisognerebbe chiedere ad ogni software gestionale l’elaborazione dell’opi, con aggravio di costi per l’ente.

Praticamente cosa succede? L’operatore di ragioneria scarica l’OPI del giorno dalla banca e lo carica nel portale di backoffice del partner tecnologico messo a disposizione dell’ente. In questo modo il software riconcilia e l’operatore di ragioneria si trova 3 pallini verdi:

  • uno per il pagamento effettuato (in realtime);
  • uno per la rendicontazione (flusso informatico, solitamente entro 24 ore);
  • uno per la riconciliazione (flusso finanziario, dipende anche dalla tesoreria).

Questo permette all’operatore di ragioneria addirittura di ragionare per differenza, ovvero tutto è riconciliato a meno di quello segnalato dal sistema.

Ogni volta che importo un OPI viene fatto un report che indica quanti flussi sono stati importati, quanti appartengono a un altro Partner Tecnologico, quanti sono riconciliati ma non rendicontati, quanti sono in errore, quanti non sono transitati per pagoPA. Questo tipo di report permette un’analisi completa dell’OPI.

Una volta riconciliato correttamente nel portale del Partner Tecnologico (con relativa possibilità di consultare lo storico, etc) va quindi integrato il software gestionale, in modo che possa dare le stesse informazioni e che l’operatore di ragioneria possa visualizzare la stessa informazione.

Qui si entra più nel vivo nel secondo tema, le integrazioni.

Integrare il software di backoffice dell’ente con il software del PT dovrebbe essere un’operazione abbastanza semplice, ovvero l’integrazione tra due sistemi con API.

Non è purtroppo così, perlomeno per la mia esperienza.

Prima di tutto perché ancora manca una cultura diffusa di integrazione nelle software house, che hanno il timore di “aprirsi”. Aprirsi per una software house dei gestionali della PA significa uscire dal proprio modus pensandi, nel senso che sono abituate a tenere il sistema più chiuso possibile, per “tenere il cliente”. Questo è un modo di pensare probabilmente vecchio e forse le prime software house che si apriranno verso l’esterno saranno proprio quelle che anticiperanno gli altri. Senza dimenticare che quando ci si apre con API e servizi, spesso nascono opportunità prima impensabili (opportunità che il privato conosce molto bene).

Inoltre, spesso vengono attuate logiche piuttosto chiuse, ovvero “se mi chiedi e paghi allora sviluppo”. Il mercato della Pubblica Amministrazione è un mercato che rischia di “far perdere tempo” e nel passato ha creato non pochi problemi a chi seguiva una strada di sviluppo, per poi essere smentito dal governo successivo che annullava la scelta del predecessore. Per cui è comprensibile questo approccio conservativo.

Del resto negli ultimi 2–3 anni è evidente che il mondo è cambiato e l’anno zero è passato, quindi aprirsi a soluzioni diverse, con API, servizi rest e quant’altro, potrebbe essere un buon approccio, volendo anche proattivo laddove si cerca di fare il servizio per poi venderlo. In tale modo si supererebbe anche l’approccio di far pagare al primo cliente richiedente una soluzione lo sviluppo e il rischio d’impresa in toto, facendosene in parte carico e quindi cercando di creare soluzioni che anticipino il mercato e non solo che lo seguano.

Tornando a pagoPA, le integrazioni sono un tassello fondamentale, e uno scambio di informazioni tra software di backoffice dell’ente e software del PT è fondamentale e dovrebbe essere concepito possibilmente a basso costo per le PA.

Qualcuno ci ha pensato, come ad esempio Regione Lombardia che ha stanziato dei fondi per permettere le integrazioni. Premiare il comportamento è stata una scelta saggia, anche se probabilmente era altrettanto saggio rimanere market neutral e aiutare gli enti a fare integrazione, indipendentemente dal sistema scelto. Forse sarebbe più utile anche che i finanziamenti favorissero una standardizzazione più che la sola adesione. La soluzione potrebbe quindi essere finanziare i criteri e non le soluzioni: questo approccio permetterebbe infatti di agevolare la creazione di uno standard di interfacciamento.

Riassumendo quindi, la rendicontazione e l’integrazione, potrebbero essere le due ali che permetterebbero a pagoPA di volare, superando anche le resistenze degli utenti comunali, che effettivamente a oggi fanno più fatica per erogare un servizio, il cui risultato sul cittadino è sicuramente migliorativo (“citizen first”).

Speriamo che tutti gli stakeholder che sono in campo, possano fare del loro per capire il valore di questi due aspetti, e per prendere il meglio l’uno dall’altro, con l’obiettivo di semplificare il lavoro anche alle ragionerie e ai dipendenti comunali.

A questo punto non ci sarebbero più alibi per non utilizzare pagoPA anche nei piccoli enti.

21 Giugno 2019
21 Maggio 2019

Cloud Enablement Kit —Il nostro piccolo contributo

Nel mese di marzo e di aprile abbiamo avuto la fortuna di partecipare alla raccolta degli elementi necessari alla realizzazione del Cloud Enablement Kit (CEK), realizzata dal Teamdigitale (TD) in collaborazione con Thoughtworks(TW).

TW (costituito da un team giovane di persone con elevate skill ed esperienze associate al cambiamento e alla trasformazione digitale oltre che con esperienza internazionale) aveva come deliverable (scopo) datogli da Agid di collaborare con alcune pubbliche amministrazioni (come ad esempio la nostra, il comune di Torino, regione Emilia-Romagna/Lepida, comune di Crema, Comune di Cremona, Corte dei Conti, Ministero dei Beni Culturali) per arrivare alla stesura del CEP (Cloud Enablement Program) e del CEK...(Vedi Articolo)

21 Maggio 2019
22 Maggio 2019

Avvio lavori Banda Ultra Larga Cremasco

Oggi, 22 maggio 2019, si sono aperti i primi cantieri per la realizzazione della Banda Ultra Larga del Cremasco.

Nel Comune di Ticengo si sono ritrovati il capofila Sindaco di Casaletto Ceredano, Aldo Casorati, l’Amministratore Delegato di Consorzio.IT Franco Miceli, la Field Manager di Open Fiber, Margherita Locatelli, i tecnici di Valtellina (Impresa esecutrice dei lavori) e Il Vice Sindaco del Comune, Domenico Mario Oliveri.

All'avvio del primo cantiere seguiranno, nelle prossime settimane, tutti i 42 comuni beneficiari di questo progetto territoriale che consentirà di cablare con tecnologia FTTH oltre 33.000 unità immobiliari.

L’avvio dei lavori è il seguito di mesi di progettazione e ottenimento di tutte le autorizzazioni necessarie per un’infrastruttura di 400 km di rete della più moderna tecnologia di comunicazione sul mercato, che permetterà al Cremasco di colmare il digital divide che ancora insiste sul territorio e portare nel futuro i cittadini, le aziende e le pubbliche amministrazioni.

Dal 2020 è previsto il completamento e il collaudo dell’infrastruttura e, conseguentemente, l’accesso alla rete degli operatori del mercato di telecomunicazioni per la vendibilità dei vari servizi agli utenti finali.

22 Maggio 2019